La nostra bellissima Italia è una delle nazioni con il patrimonio edilizio più importante del mondo.
La quasi totalità degli edifici dei centri storici è però molto vecchia ed in cattivo stato di conservazione.
A questo si aggiunge l'aggravante che ai tempi della costruzione di tali edifici (in alcuni casi diverse centinaia di anni fa), nella quasi totalità dei casi, non si adottavano tecniche e materiali antisismici.
Il risultato è che la nostra nazione la quasi totalità delle abitazioni dei centri storici è costruita con pietre o mattoncini messi su uno sull'altro e tenuti insieme da cemento o in alcuni casi semplici composti naturali a base di sabbia o argilla.
Proprio per questo quando si osservano le macerie di questi palazzi crollati, si vede praticamente una montagna di sassi e di sabbia e ci si chiede come abbiano fatto tali abitazioni a restare in piedi tutti questi anni.
Questo è un problema drammatico in quanto questa situazione è ampiamente diffusa in Italia. Inoltre, la messa in sicurezza dal punti di vista sismico di questa tipologia di vecchi e vecchissimi edifici è tutt'ora in fase di studio da parte di molti centri di ricerca. La certezza però è che tale processo è molto costoso e si avvicina alla costruzione del nuovo, in alcuni casi di conservazione di opere artistiche supera ampiamente i costi del nuovo.
Economicamente è quindi difficile poter pensare di ricostruire nei centri storici esattamente quello che c'era prima perché avrebbe dei costi folli e dei grandi limiti di resistenza ai terremoti.
La soluzione più ovvia sarebbe quella di demolire e ricostruire da zero con nuove architetture esteticamente all'avanguardia e a norma dal punto di vista antisismico.
Certo è triste pensare che le cose non possano più tornare come prima ma è anche vero che nella storia del mondo altre catastrofi sono successe e i nostri predecessori hanno ricostruito sulle macerie abitazioni nuove senza troppo preoccuparsi di riprodurre esattamente l'esistente.
In Italia l'ostinazione a voler riprodurre l'esistente rischia di lasciare per sempre abbandonati centri storici come quello dell Aquila.
I tecnici affermano una situazione simile all'Aquila si potrebbe avere in Sicilia nei prossimi anni perchè potrebbe ripresentarsi un grande terremoto che colpì la Sicilia oltre 100 anni fa.
Come sapete la nostra bella Sicilia è fatta di case in sabbia e pietra e non è difficile ipotizzare che un terremoto di medio alta entità farebbe dei danni incalcolabili alle abitazioni ed alle persone che vi abitano.
In Sicilia però tutti sanno che prima o poi il terremoto arriverà perché è zona sismica. I siciliani hanno tempo di mettere in sicurezza le abitazioni, renderle antisismiche, demolirle e ricostruirle a norma per la propria incolumità e quella degli altri.
Tutti ci auguriamo che chi di dovere stia educando la popolazione alla progettazione sismica al fine di ridurre il più possibile i danni quando il terremoto arriverà.
Tornado a questioni più tecniche, occorre a mio parere guardare avanti come hanno fatto i nostri antenati quando si sono trovati ad affrontare catastrofi simili e costruire il nuovo sul vecchio e non restare bloccati guardando sempre al passato.
Se dovesse arrivare un terremoto a Roma, certo il Colosseo sarebbe da ricostruire ma i palazzi del 700 li intorno, se irreparabilmente danneggiati, sarebbe meglio demolirli e costruire il nuovo con il supporto di architetti e paesaggisti di tutto il mondo.
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